Intervista
a Leonardo Chiariglione
Storia, ricerche e progetti del padre dell'MP3
di Chiara
Sottocorona
E' il padre di
Mpeg e di Mp3, due standard che hanno creato una rivoluzione nella Rete,
consentendo la trasmissione on line di video e musica. All'estero e talmente
conosciuto e apprezzato che il settimanale Time, all'inizio di quest'anno, l'ha
incluso tra i 25 personaggi piu influenti nel mondo di Internet. L'unico
italiano nella classifica: Leonardo Chiariglione, ingegnere, direttore delle
ricerche sui Servizi Multimediali al Telecom ItaliaLab di Torino. In
quest'intervista svela la sua storia, le ricerche attuali e i progetti futuri.
Domanda. Da
quanto tempo fa ricerca agli ex laboratori Cselt? Risposta. Sono arrivato qui
nel marzo '71. Dopo la laurea in Ingegneria Elettronica, presa al Politecnico di
Torino nel '67, sono partito per il Giappone, dove sono rimasto fino alla fine
del '70. Poi vi sono tornato ancora nel '73, per concludere il mio dottorato in
Comunicazioni Elettroniche.
D. Come è
composto il suo gruppo di ricerca?
R. Dirigo una
trentina di ricercatori nella divisione Multimedia, con la missione di
sviluppare soluzioni, prodotti e servizi nel campo multimediale: applicazioni di
tecnologie voice, video, di tv-interattiva e reti domestiche, distribuzione di
contenuti, uso di avatar e di agenti intelligenti. Partecipiamo ai progetti
europei <<Ist>> e abbiamo collaborazioni con 25 diverse aziende,
oltre che con altri centri di ricerca di livello internazionale.
D. Puo
raccontare come è nato il gruppo che ha dato vita allo standard Mpeg (Motion
Pictures Expert Group) ?
R. Ho sempre
dovuto lottare all'interno dell'ambiente in cui opero, per convincere
dell'importanza dell'utente finale. Telecom Italia era interessata al trasporto
delle informazione e non a cosa facesse poi l'utente finale. Io invece, che sono
un appassionato di musica e video, volevo creare tecnologie che fossero davvero
utilizzabili, da chiunque. Ero contrario al fatto che dovessimo occuparci dei
circuiti integrati, che potevano benissimo essere fatti da altri. Ritenevo
invece che fosse necessario dare un segnale chiaro al mercato: occorreva uno
standard. Ecco l'idea originaria: quella di creare un gruppo non solo
internazionale, ma interdisciplinare, per la compressione e l'invio del video e
della musica. Il gruppo si riuni la prima volta nel maggio 1988.
D. E poi?
R. Quattro
anni dopo, nel novembre '92, avevamo pronto l'Mpeg1, primo standard per la
compressione del video a banda stretta. L'Mpeg2, i cui lavori sono iniziati nel
'90 e terminati nel novembre '94, e invece uno standard per realizzare una
qualita elevata di trasmissione per la
D. Che
cos'e invece Movida?
R. E' la
nostra soluzione che permette di seguire a distanza un evento- o anche
semplicemente di controllare un ambiente in casa propria- comandando una
telecamera remota con palmare o con un telefono cellulare Gsm o Gprs.
Dall'inizio dell'anno e diventato un prodotto offerto da Telecom Italia, che
utilizza appunto l'Mpeg4.
D. Quali
sono gli ultimi sviluppi dello standard Mpeg?
R. Ora, a meta
luglio, abbiamo due tappe importanti. La riunione a Sidney, in Australia, del
gruppo Mpeg sulle nuove proposte per il cinema digitale. Stiamo mettendo a punto
uno standard che consenta la distribuzione via satellite dei film alle sale
cinematografiche. Senza uno standard infatti chi si mette a fare una cosa del
genere si trova a supportarne tutti i costi e a prendere rischi rispetto a cio
che puo fare la concorrenza. Lo standard dara sicurezza per aprire questo nuovo
mercato. Nella riunione discuteremo anche di come migliorare Mpeg4. Nel
frattempo abbiamo appena finito Mpeg7.
D. Come
mai siete saltati alla versione 7?
R. E' qualcosa
di diverso. Mpeg7 e uno standard di <<descrizione>> e non di
compressione, per la televisione digitale. Serve ad estrarre informazioni
dall'audio e dal video, per rispondere alle domande degli utenti. Che potrebbero
chiedersi per esempio: in quale trasmissione ho visto una Ferrari rossa? Ecco
questo standard per le ricerche (che tra l'altro utilizza anche la tecnologia
Xml) stabilisce come riconoscere forme e colori per cercare immagini nei video.
D.
Torniamo a Internet, e sorpreso del successo che ha avuto Mp3?
R. No. Il
discorso e semplice. E come dicevo prima, tocca gli utenti. Mp3 e una parte
dello standard audio del Mpeg1, che e suddiviso in tre sezioni, o layer,
approvati nel '92. Ma a quell'epoca non c'erano i microprocessori adatti, o
erano troppo costosi. Solo dopo l'arrivo del
D. Ma il
fenomeno che ha creato nella musica digitale, con l'esplosione degli scambi
grautiti e l'evasione dei diritti d'autore, ha reso necessario creare la Sdmi (Secure
Digital Music Initiative), di cui lei e l'executive director.
R.
Non piu. Ho lasciato in
febbraio, perche sono troppo impegnato nelle ricerche sul Multimedia. Abbiamo
creato comunque le specifiche di sicurezza e due tecnologie di
<<watermarking>> per contrassegnare la proprieta della musica
digitale. La prima e gia stata adottata dalla Sgae, che e la Siae spagnola.
D. E' vero che
avete anche sfidato gli hackers?
R. "Challenge",
che in effetti vuol dire sfida, e in realta una terminologia molto usata nella
ricerca sulla sicurezza. Si definisce un algoritmo e si sfida a
<<romperlo>>. Noi avevamo cinque soluzioni diverse e abbiamo
stabilito un premio per chi fosse riuscito a <<crackarle>>, come si
dice in gergo. Nell'ottobre scorso abbiamo effettivamente consegnato due premi,
di 20 mila dollari - uno a un giovane finlandese e un altro a un americano- ai
due hackers che sono riusciti a dimostrare i punti deboli di due soluzioni su
tre. Un test utile e necessario.
D. Pensa che
Internet a larga banda diventera presto un fenomeno di massa?
R. Si'. E le
ricerche su cui siamo attualmente impegnati sono basate su questa scommessa. La
larga banda e gia in mezzo a noi, non ci sono problemi tecnologici da risolvere.
Bisogna creare pero il circolo virtuoso, quello per cui la gente diventa
interessata ad avere l'Adsl, perche' puo trovare delle cose diverse e piu
attraenti. Per cinque-sei anni su Internet abbiamo visto l'abbuffata del
gratuito. Ma l'approccio <<free>> ora e caduto in discredito, come
avevo previsto da tempo. Sulla larga banda si potranno offrire contenuti molto
interessanti, come gli archivi di Hollywood o i concerti delle star, ma
bisognera pagare per accedere. Nel nuovo modello introdotto con l'Adsl i cavi e
il set-top-box sono separati dai contenuti. Da una parte c'e l'abbonamento per
l'accesso a Internet ad alta velocita, dall'altra le tariffe per i diversi
servizi. Ma il vantaggio e che l'offerta di contenuti puo essere molto piu ricca
e di qualita.
D. E che cosa
state preparando per l'Umts?
R. Direi: cari
italiani, finora avete telefonato come matti, ora vi diamo il multimedia con la
banda in piu sul telefono. Bisogna creare una massa di applicazioni che attivi
il nuovo mercato. E questa e davvero una sfida. Perche se non rispondiamo a
nuovi bisogni rischia di restare un fenomeno di